Canto partigiano originario dell’area di Carrara e Sarzana, composto dai partigiani anarchici organizzati del battaglione Gino Lucetti durante la resistenza. L’anarchico Gino Lucetti (Avenza, Massa Carrara, 31 gennaio 1900 – Ischia novembre 1943) attenta alla vita di Mussolini nel 1926, viene arrestato e condannato all’ergastolo; nel 1943 viene “liberato” e tradotto al confino a Ischia dove muore sotto un bombardamento. La formazione “Gino Lucetti” opera prevalentemente a Carrara con base a calocara, uno sperone montuoso proprio a terrazzo sulla città. a Sarzana, inoltre, nel luglio 1921 ha avuto luogo un cruento scontro, noto come moti -o fatti -di Sarzana, in cui i fascisti hanno avuto la peggio. non è da escludere, dunque, che il canto possa derivare da questi avvenimenti.
Momenti di passione giornate di dolore,
ti scrivo cara mamma domani c’è l’azione
e la brigata nera noi la farem morir.
Dai monti di Sarzana un dì discenderemo,
all’erta partigiani del battaglion Lucetti.
Il battaglion Lucetti son libertari e nulla più
coraggio e sempre avanti la morte e nulla più.
Bombardano i cannoni e fischia la mitraglia
sventola l’anarchica bandiera al grido di battaglia.
Più forte sarà il grido che salirà lassù
fedeli a Pietro Gori noi scenderemo giù.
Bombardano i cannoni dai monti sarzanelli
all’erta partigiani del battaglion Lucetti.
Il battaglion Lucetti son libertari e nulla più
coraggio e sempre avanti la morte e nulla più.